Satprem

(1923 - 2007)



 

A 18 anni entra nella Resistenza per combattere i nazisti. Un giorno si accorge che nel suo gruppo c'è un agente del controspionaggio tedesco: "Allora mi sono messo in moto per avvertire i compagni. Il primo da cui sono andato era anche lui un traditore. Appena sono uscito da casa sua è arrivata a tutta velocità un'auto della Kriminal Polizei e ne sono balzati fuori due tizi con la rivoltella in pugno..." Un anno e mezzo nei lager nazisti: "Una specie di nullifìcazione di tutto quello che credevo fosse 'me' ". E allora, "che cosa resta di un uomo quando non c'è più niente?". Incalzato da questa domanda, con la sete di spazio che gli ha lasciato nel cuore la sua infanzia sulle coste della Bretagna, Satprem (cioè colui che ama davvero: sarà Mère a chiamarlo così) partirà per il mondo alla ricerca 'di che cos'è davvero UN UOMO'. Dopo una breve parentesi come funzionario governativo a Pondichéry, dove incontrerà Mère e Sri Aurobindo, Satprem fuggirà, gettandosi in una serie di esperienze estreme: prima in Nepal, poi nella giungla della Guiana a cercare l'oro; poi in Brasile, nell'Africa Nera... "Volevo andare... non m'importava dove, ma FINO IN FONDO, AL LIMITE!... E tutto il mio bagaglio consisteva in una copia della Vita Divina di Sri Aurobindo, che mi portavo dietro dappertutto". Poi sannyasin sulle strade dell'India, fino al limite di ogni resistenza.
Nel 1954 torna definitivamente accanto a Mère: "Mère mi ha fatto capire che c'era un'altra avventura; e mi ha conquistato". Questa avventura sarà la scoperta, che Mère sta vivendo, della nuova Coscienza cellulare, di una mutazione in atto. Testimone per vent'anni di questo immane lavoro, dopo anni trascorsi a scrivere, a tentare di spiegare la rivoluzione rappresentata da Sri Aurobindo e da Mère, Satprem sarà costretto a lasciare l'ashram: "La storia dell'ashram di Pondichéry è la storia di un vecchio clan ferocemente attaccato ai suoi privilegi 'spirituali', così come altri tenevano tanto ai muscoli che li avevano fatti re fra le grandi scimmie... Non c'è niente di più moralista della vecchia specie, niente di più legale". Fra il 1978 e il 1981 pubblicherà fra infinite lotte, col solo aiuto della sua compagna Sujata e di 'un piccolo numero di fraterni iconoclasti', L'Agenda di Mère. Dopodiché l'avventura annunciata da Mère comincerà anche per lui: nel suo corpo, nelle sue cellule.

 
 

Io credo che... tutto è VICINISSIMO.
Siamo stati creati... per questa Meraviglia...

per questa Delizia sulla terra.

 
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